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di Christian Marazzi - economista - Servizio Pubblico del 08/12/11

Sul piano europeo stiamo avvicinandoci al momento della verità di una costruzione della zona euro viziata alla radice e che ha permesso uno sviluppo ineguale in questi ultimi 13 anni con i paesi forti - i cosiddetti paesi del nord - che hanno conosciuto dei tassi di crescita elevati e bisogna anche ricordare, per esempio nel caso della Germania che questo è stato dovuto in parte a un attacco diretto contro il costo del lavoro con la creazione di un mercato del lavoro precario, con l'uso dell'immigrazione dei paesi limitrofi a basso costo e quindi, il successo - il famoso modello tedesco - io ci andrei piano a esaltarlo perché effettivamente è il risultato di politiche del lavoro che certamente non sono state portate avanti con lo stesso rigore in altri paesi, in particolare nei paesi cosidetti periferici o simil-periferici come l'Italia, la Grecia e la stessa Francia e che hanno quindi conosciuto dei tassi di crescita inferiori. 

 

L'altro aspetto riguarda la BCE - la Banca Centrale Europea - che E' UNA BANCA PRIVATA, crea moneta ed emette moneta ma su domanda di liquidità da parte delle banche commerciali e ha delegato fin dall'inizio ai mercati finanziari tutto quello che è la monetizzazione - insomma la finanziarizzazione - ossia l'acquisto delle obbligazioni pubbliche portando ad una situazione che è oramai arrivata alla frutta perché non è più possibile, vista l'accelerazione della crisi che abbiamo avuto in queste settimane, attuare quelle misure che pure sarebbero tuttora condivisibili. La prima, quella di fare della BCE una banca centrale normale, come la Federal Reserve (anch'essa privata), che ha un tesoro con il quale emette liquidità e acquista buoni del tesoro emessi dai vari paesi membri per sostenere le loro spese e per coprire i propri debiti o il deficit, ma questo non è possibile oggi perché siamo fuori tempo, nel senso che un'operazione del genere che - ripeto - sarebbe auspicabile, si scontra con un processo che è in corso e è che c'è una fuga di capitali dalla zona euro, una fuga di capitali di cui secondo me la manovra Monti riflette esattamente il senso di quanto evidenziato sulla cautela, sulla patrimoniale, sui capitali scudati. Il fatto di aver posticipato questo possibile accordo sui 100 miliardi di euro di evasione in Svizzera, ma secondo me si spiega alla luce di questo fatto che si ha una paura pazza di accelerare questa fuga di capitali, di esodo dall'euro e quindi - a parte l'iniquità... In Svizzera, se il Governo Monti dovesse chiedere di stipulare un accordo del tipo di quello tedesco con la Germania e con l'Inghilterra, parte di questi capitali se ne andrebbero altrove MA perché GIA' VOGLIONO USCIRE DALLA ZONA EURO, quindi io penso che il problema sia questo, come d'altronde l'immissione di eurobund sia fuori tempo perché comporterebbe un aumento dei tassi di interesse.

 

Santoro « Ma il sacrificio degli italiani che abbiamo sentito serve o non serve? »

 

Ah no, le dico subito: NO, E' DI UNA TRAGICA INUTILITA' PERCHE' QUESTA MANOVRA, IN UNA FASE CHE E' GIA' RECESSIVA, PORTERA' A UNA ULTERIORE RIDUZIONE DEL PIL E QUINDI A UNA ULTERIORE RIDUZIONE DELLE ENTRATE FISCALI E QUINDI A UN ULTERIORE AUMENTO DEL DEBITO PUBBLICO. SI ENTRA IN UNA SPIRALE E QUESTO E' MATEMATICO, NON BISOGNA ESSERE DEGLI ECONOMISTI PER CAPIRLO E QUINDI BISOGNA RIFIUTARE UNA OPERAZIONE DEL GENERE CHE VA CONTRO L'INTERESSE DELL'ECONOMIA ITALIANA NEL SUO INSIEME ADDUCENDO MOTIVI CHE NON STANNO NE IN CIELO NE IN TERRA.

Tag(s) : #SIGNORAGGIO BANCARIO E DEBITO PUBBLICO
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